La lavorazione a maglia è una antichissima arte che si realizza con strumenti chiamati ferri o aghi.
Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, la lavorazione a maglia non è un'attività riservata alla parte femminile della popolazione: fino al XIX secolo il lavoro a maglia era un'attività economica rilevante e portata avanti soprattutto dagli uomini, solo in seguito alla diffusione dei telai meccanizzati per la lavorazione della maglieria questa è diventata attività di cura riservata alle donne, tuttavia ancora oggi, per esempio, alcuni Taquileños, indigeni della regione del Lago Titicaca, si impegnano appunto in questa attività.
Gli strumenti di base dei lavori a maglia sono i ferri, che si possono trovare in commercio in diversi materiali la cui scelta dipende dal gusto personale: acciaio, alluminio anodizzato, alluminio verniciato, plastica, acrilico ( plexiglas), ottone cavo nichelato, fibra di carbonio, bambù e legno.
I ferri si possono dividere in tre categorie:
Oltre ai ferri, è necessario avere a portata di mano altri strumenti:
Ci sono anche accessori facoltativi come:
In ogni caso, è buona abitudine tenere a portata di mano carta e penna, per eventuali conteggi, promemoria, ecc.
Per la lavorazione a maglia, si possono usare diversi tipi di filato:
I primi filati ad essere utilizzati furono quelli derivanti dalle fibre vegetali come:
La filatura della lana si sviluppò invece dopo quella delle fibre vegetali e furono gli Assiri e i Babilonesi a scoprire l'arte della lavorazione di questo materiale, arte che si diffuse rapidamente in tutto l'Occidente.
Dopo l'anno Mille, fu l'Italia a distinguersi per la produzione della lana, soprattutto per i prodotti provenienti da Firenze. Durante il Medioevo il commercio della lana rappresentò il settore più redditizio dell'economia inglese.
Dalla metà del Quattrocento, il re d'Inghilterra decise che il mercato della lana dovesse svolgersi in una sola città e a tale scopo venne nominata Calais, situata sulle coste francesi del canale della Manica.
La supremazia dei mercanti inglesi durò fino a quando si impose sul mercato la "Compagnia dei Mercanti Avventurieri" che commercializzava tessuti ottenuti da lana inglese, ma lavorati nei Paesi Bassi e nelle Fiandre grazie alla diffusione del telaio meccanico.
Quanto alla seta, ricavata dal filamento del bozzolo del baco da seta, la cui lavorazione si praticava già nella Cina del 2600 a.C. circa, era già nota ai romani, che importavano pezze e filo. L'allevamento del baco da seta fu introdotto in Europa in epoca medievale ed è stato praticato soprattutto nel nord Italia e particolarmente nella zona di Como.
Oggi in commercio vi sono vari tipi di filati che si possono ottenere dalla tessitura di fibre naturali, animali o vegetali oppure chimiche, artificiali e sintetiche.
Bisogna scegliere il filato in base al tipo di lavoro che si vuole eseguire, preferendo lane di buona qualità e che abbiano sull'etichetta lo stesso numero di bagno che di solito affianca il numero di colore.
Se la lana acquistata è in matasse bisogna dipanarla, possibilmente con un arcolaio, altrimenti ci si può servire degli schienali di due sedie messi l'uno contro l'altro.
Per lavorare con i ferri tradizionali senza affaticarsi è necessario sedersi su una sedia con schienale rigido e senza braccioli; se invece si preferisce usare i ferri circolari, la loro maneggevolezza rende possibile lavorare praticamente in qualsiasi posizione, compreso a letto; è anche bene lavorare in un luogo ben illuminato e fare ogni tanto una pausa, badando però a non lasciare il ferro a metà per evitare che, alla ripresa, le maglie risultino irregolari.
Non meno importante è misurare spesso il capo appoggiandolo sempre su un piano, senza tirarlo né in orizzontale né in verticale. Per misurare è consigliabile, quando possibile, usare una riga rigida anziché un nastro da sarta.
Nella storia dell'arte, molti pittori si sono occupati di figure femminili intente nel lavoro a maglia :
I lavori a maglia vengono eseguiti utilizzando ferri da maglia che possono essere, a seconda del tipo di lavoro e della consuetudine del territorio, due ad una sola punta (per ottenere lavorazioni piatte da cucire per produrre maglioni o coperte in pezzo o strisce di dimensioni modeste), quattro, cinque o più a doppia punta (per ottenere lavorazioni tubolari di piccole dimensioni come per guanti o calze, tuttavia prima dell'invenzione dei ferri circolari venivano anche usati per la produzione di maglioni e altri capi privi di cuciture o assemblati con la tecnica dello steeking), oppure i ferri circolari, con due punte e un cavo flessibile e di varia lunghezza (da 30 a 150 cm) che le connette, che viene usato singolo (con il quale è possibile sia ottenere tessuti sia piatti sia tubolari, per eseguire maglioni o parti di maglione, cappelli ecc.).
Si possono realizzare lavori a maglia consistenti in capi di abbigliamento, ma anche coperte, tovaglie, tende e un gran numero di altri oggetti di uso domestico, o anche solo decorativi.
I filati principalmente utilizzati per i lavori a maglia sono la lana, il cotone, il lino, la seta e numerose fibre artificiali o sintetiche, anche frammiste con i filati naturali.
Lavorare a maglia necessita di pazienza inversamente proporzionale al grado di difficoltà del lavoro (più il lavoro è intricato più e interessante lavorarlo), creatività e manualità.
Democrito (V secolo a.C.) scriveva: «Noi siamo stati discepoli delle bestie nelle arti più importanti: del ragno nel tessere e nel rammendare...».